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1-4 Aprile 2021

 

In questo triduo pasquale che la chiesa celebra in forma essenziale un po’ ovunque nel mondo, la nostra fraternità ha vissuto seguendo il Signore Gesù sulla via della croce, in ascolto della passione del vangelo secondo Giovanni.

La nostra sorella Chiara Elisabetta ci ha accompagnato durante tutto il tempo della Quaresima spezzando per noi questa Parola e donandoci in questi giorni pasquali di poter giungere ai piedi del Crocifisso, presentandogli tutto il dolore, le paure e le angosce che portiamo nel cuore.

Qui anche questo secondo anno in cui viviamo il tempo di emergenza sanitaria della pandemia, quest’Ora di passione può divenire Ora di rivelazione della Gloria, tempo in cui fermarsi per ricevere i doni del Crocifisso.

Così in questi giorni siamo rimaste con la forza della fede ai piedi della Croce per ricevere dal Figlio i doni più grandi: la Sua vita filiale (nella consegna del discepolo alla Madre: “donna, ecco tuo figlio”), la Sua relazione con il Padre, il respiro di questa relazione (“consegnò lo spirito”), la vita abbondante oltre la morte (“dal suo fianco uscì sangue ed acqua).

Questi giorni ci hanno viste celebrare il dono della Vita del Figlio nella solenne celebrazione della Messa in Coena Domini, accompagnate dalla parola e dal dono di un caro fratello del convento di Longiano.

 

 


 

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La preghiera del giovedì santo si è poi prolungata nella solenne celebrazione della cena pasquale ebraica durante la quale abbiamo potuto ricollocare i gesti del Figlio: la lavanda dei piedi dei discepoli, il dono del suo corpo nel segno del pane e del calice.

 

Nel venerdì santo la via crucis, ripensata con i testi della passione secondo Giovanni, ci ha donato di ripercorrere il cammino del Figlio fino al dono estremo della sua vita. L’adorazione della Croce ci ha quindi donato di rimanere a lungo di fronte al Figlio Unico ci consegna parole piene di vita.

 

Siamo quindi giunte alla celebrazione della Veglia Pasquale durante la quale siamo state chiamate a riguardare gli eventi, le cose, la storia, a partire dal cielo, nonostante in questo tempo siamo ancora chiusi nei piccoli spazi delle nostre case, a causa della pandemia. Lo sguardo dell’Amore che ha vinto la morte ci rinnovi nella speranza, dilati i nostri orizzonti, faccia spazio alla vita nuova che oggi vuole germogliare nelle nostre vite.