Foto monastero

Il crocifisso

 

Crocifisso clarisse In stretta relazione con l’altare è collocato il Crocifisso pendente al centro del coro: ridipinto delle nostre sorelle iconografe, vuole riprodurre quello che è andato perduto nell’incendio della nostra chiesa. Qui infatti era presente un Crocifisso della scuola di Giotto che, lungo i secoli, ha guidato la preghiera di generazioni di sorelle. In tutto il territorio riminese Giotto e la sua scuola hanno lasciato diversi Crocifissi fra il XIV e il XV secolo:

La notte del 1° agosto 1951 si è sviluppato un grande incendio nella nostra chiesa durante il quale è andato interamente distrutto il presbiterio, la sagrestia e il coro nel quale era custodito il Crocifisso. La nostra fraternità ha lungamente desiderato riportare un’immagine di quella Croce nella nostra Chiesa e i lavori di ristrutturazione ci hanno permesso di farlo.


Crocifisso Non possedendo fotografie del Crocifisso bruciato, le sorelle iconografe della comunità hanno cercato di ricostruirne l’immagine basandosi sui crocifissi giotteschi della zona, primo fra tutti quello di Talamello, che, a memoria delle sorelle più anziane, era il più simile a quello custodito nella nostra chiesa.

 

 

 

Crocifisso




Quindi il Crocifisso innalzato e benedetto il 10 agosto 2011 riporta al centro della nostra chiesa una copia del Crocifisso perduto perché ritorni ad essere il cuore della nostra preghiera e di quanti entreranno in questa chiesa.


Volto Il volto

La Croce rappresenta il Cristo crocifisso, Agnello immolato per la salvezza dell’uomo, dolcemente abbandonato sulla croce: il capo è leggermente inclinato, come ce lo descrive l’evangelista Giovanni (Gv 19,30), il volto luminoso, gli occhi socchiusi, a testimoniare che, con la morte del Figlio sulla croce, lo sguardo dell’amore di Dio continua ad essere rivolto all’uomo che passa sotto quella croce. È uno sguardo che continua a proclamare nei secoli: “Quando sarò innalzato da terra attirerò tutti a me” (Gv 12,32).


Costato Il costato aperto

Il costato del Cristo è aperto dal colpo di lancia, e il sangue e l’acqua che l’evangelista Giovanni vede scaturire da quella sorgente sono il segno eloquente che l’amore e la vita di Dio continuano a donarsi anche dentro e oltre la morte.

 

 

 

ManiLe mani

Le mani del Crocifisso sono leggermente rivolte verso il basso, aperte in un gesto che benedice coloro che sostano sotto la croce: dalla croce infatti scaturisce la Benedizione per l’umanità intera, quella che fa di noi dei benedetti in eterno.


 

La Chiesa sotto la croce

 

Ai lati del Crocifisso sono presenti Maria dolente (sulla sinistra) e l’evangelista Giovanni (sulla destra), i due testimoni della crocifissione, la piccola chiesa che nasce sotto la croce come nuova famiglia del Cristo.

 

MariaMaria, la Madre

Maria è china sotto il peso dell’immenso dolore per la sua partecipazione al mistero dell’amore del Figlio che si consuma sulla croce. Le sue mani sono strette nel gesto della preghiera, nell’offerta e nell’intercessione per ogni fratello che condivide il medesimo mistero di dolore del Figlio.

 

 

Giovanni Giovanni, il discepolo prediletto

Giovanni ha un volto segnato dal dolore e dall’amore. Con una mano leggermente posata sul volto indica proprio la partecipazione alla sofferenza del Cristo e la fede che vede nell’evento della Croce l’amore più grande (“Nessuno ha un amore più grande di chi da la vita per i suoi amici” Gv 15,13).

 


IscrizioneL’iscrizione

Il Crocifisso è sovrastato dall’iscrizione: “Gesù Nazareno Re dei Giudei” (in latino), il motivo della condanna.

 

 


Il Cristo Pantocratore

 

Cristo Pantocratore Al di sopra è collocata l’immagine del Cristo Pantocratore (Colui che tutto tiene), che tiene il libro chiuso nelle sue mani. I Crocifissi portano solitamente l’immagine del Signore della vita nella parte alta, per indicare che Colui che è morto sullo Croce è anche Colui che è che era e che viene, il Vivente in eterno, Colui che ci porge il Vangelo perché possiamo avere la vita. Lo sguardo dolce e severo del Pantocratore rimanda al giudizio finale quando tutti saremo giudicati dall’amore che ci ha amato fino a dare la vita per noi.